Autore: Paolo Pesticcio
Aver redatto uno statuto nella forma di atto pubblico obbliga a introdurre eventuali modifiche nella stessa forma solenne? La questione pone alcune interessanti valutazioni sull’obbligo o meno di utilizzo della forma dell’atto pubblico anche quando, pur non essendo richiesta, essa sia stata inizialmente utilizzata per l’esecuzione di un dato contratto.
Ai fini di una corretta disamina sulla questione si ritiene essenziale partire da alcune certezze legate al principio generale vigente nel nostro sistema giuridico per il quale, in linea generale, le parti possono decidere liberamente le modalità attraverso le quali esteriorizzare la propria volontà, ove non vincolate da norme di legge.
Abstract da Enti non profit n. 8-9/2012 IPSOA